blabla-sonia: maggio 2008

lunedì, maggio 26, 2008

E intanto maggio se ne va

Maggio è un mese sfigato. Almeno per me. Me ne sono capitate così tante, questo mese, da non crederci. Nulla di grave, per carità, ma questo mese avrò modo di ricordarmelo per diverso tempo.

Tutto comincia dal mio vecchio pc che si è fulminato all'improvviso: sono stata così costretta ad acquistarne un altro e a passare da XP a Vista. Poi, sono passata a prendere una botta alla macchina: un consistente danno ricevuto in un parcheggio, sino ad arrivare... e per quest'ultimo evento, sedetevi, restate comodi, e leggete in tranquillità, perché è veramente tutto da gustare per l'incredibilità degli accadimenti.

Visto che un essere immondo mi ha centrato l'auto in parcheggio per poi fuggire, ho mandato a riparare l'auto. Avevo concordato con il garagista di farmela riparare abbastanza presto, perché avevo bisogno della mia auto il venerdì successivo. Mercoledì scorso, verso il tardo pomeriggio (da noi era un prefestivo), il garagista mi chiama e mi dice che l'auto è pronta, aggiungendo di passare a prenderla, se lo volevo, anche la sera tardi; insomma potevo andare quando volevo perché stavano per chiudere: la chiave me l'avrebbe lasciata sul copertone dell'auto.

Verso le 19.00 sono uscita per andarla a ritirare, ho preso il bus perché non c'era nessuno che mi avrebbe accompagnata. Stavo per raggiungere la fermata, quando un gruppo di amici mi ferma e mi invita a bere l'aperitivo con loro. All'inizio avevo un po' esitato ma poi mi hanno convinta. Un amico mi ha detto che mi avrebbe accompagnata al garage visto che era diretto dove ero diretta io: doveva andare a spostare il suo camper. Mi siedo insieme a loro, e cominciamo a farci i nostri giri di prosecchini. Offro io che offri tu, alla fine ci siamo scolati 5/6 prosecchi a testa.

Verso le 21.00/21.30, io e questo mio amico ci dirigiamo alla sua macchina: mi accompagna a prendere la mia auto. Successivamente accompagno lui a prendere il suo camper per andarlo a parcheggiare. Una volta che lui era in auto con me, ci siamo fermati ulteriormente a bere l'ultimo bicchiere. Dopo di che, l'ho riportato alla sua auto e ci siamo salutati.

Fino qui nulla di strano, se non che io ero a digiuno e dopo tutti quei prosecchi ho deciso di fermarmi in un ristorante a prendere una pizza da portare a casa.
Prendo la pizza, entro in auto e mi accingo a ritornare a casa, ma sulla mia strada, di fronte a me, c'è uno praticamente fermo che invadeva colla sua auto la mia corsia. Lui è fermo. Per farmi passare, credo, rimane fermo: nel momento il cui lo supero lui è ancora lì, fermo, immobile. Lo supero, ma ad un certo punto sento: crcrcrchhhhhchchchch. Le nostre auto si toccano. A me si è graffiata tutta la portiera posteriore e a lui soltanto un piccolo graffio sul parafango.

Spengo immediatamente l'auto, anche l'altro la spegne, scendiamo, ma quando io vedo il danno, sento arrivarmi lo stomaco al cervello. Non ero incazzata, no, avevo soltanto i nervi a fior di pelle. Ovviamente il tipo voleva avere ragione, ed io pure; allora con molta poca tranquillità gli dico: "senti, tagliamo la testa al toro, altrimenti finiamo con il pestarci. Né io e né tu siamo in grado di stabilire di chi è la colpa, per cui chiamiamo la polizia e facciamo fare a loro quello che non siamo in grado di fare noi". Chiamo IO la polizia che nell'arco di dieci minuti arriva.

Controllano le posizioni delle macchine e uno dei due poliziotti dice al ragazzo: "in effetti, signore, lei con il retro della macchina ha invaso la corsia sulla quale viaggiava la signorina". Dopo due minuti (e qui comincia il bello della storia) sempre uno dei poliziotti: "Signorina, ma lei ha bevuto?" ed io (con una meravigliosa faccia da tolla - avevo il sorrisino stampato e mi mordicchiavo le labbra - ): "No" e il poliziotto: "no, sa perché? quando veniamo chiamati anche solo per un graffio, dobbiamo fare il controllo dell'alcol". Allora io, sempre con fare mellifluo, e sempre con il mio sorrisino ebete spiaccicato sulla bocca, mi accingo a soffiare (dentro di me pensavo che tanto non mi avrebbero beccata perché avevo deciso di soffiare piano, furba eh).

Primo soffio.
Il poliziotto: "Signorina più forte".
Secondo soffio.
Il poliziotto: "Signorina le ho detto di soffiare più forte".
Terzo soffio.
Il poliziotto: "Signorina allora?! Soffi più forte".

Al quarto soffio, soffio come si deve e il poliziotto mi fa: "e per fortuna che non aveva bevuto". Insomma l'etilometro segnala un bel 1.04 per mille (da considerare che qui il minimo consentito è 0.5 per mille), mentre il tipo non aveva bevuto nemmeno una goccia di alcol.

"Bene signorina, anche se lei aveva ragione, visto che lei ha bevuto, le colpe ricadono tutte su di lei, per cui dobbiamo andare in centrale a verbalizzare, dopodiché, andiamo insieme all'ospedale a prelevare il sangue. E da questo momento la sua patente la prendo io". E io rispondo: "scusi ho la pizza in auto, ne posso mangiare un pezzettino? Ho fame, ho mangiato mezzo finocchio".
E il poliziotto: "No, non può mangiare nulla fino a che non abbiamo fatto il prelievo del sangue. Quindi adesso la accompagniamo un attimo a casa a portare la pizza, e dopo andiamo in centrale". Mi parcheggia il poliziotto la macchina e andiamo verso casa.

Non vi dico lo stupore dei miei quando mi hanno vista arrivare in compagnia dei poliziotti, ma tralasciamo...

Quindi mi portano in centrale per il verbale, e vi garantisco che malgrado la situazione, ho passato con loro due ore divertentissime, tanto che alla fine erano loro in maniera seria ma simpatica a prendermi in giro della serie: "per fortuna che stanotte ci è capitata "un'ubriaca" simpatica", "dai, reputati fortunata che ti abbiamo portata in giro con la nostra auto nuova appena acquistata. Ha solo due giorni di vita" e io scherzosamente "me la fate provare? Posso guidarla?".

All'ospedale, la dottoressa, dopo avermi "ciucciato" il sangue e dopo alcune domande di routine, si rivolge ai poliziotti e gli dice: "è vero che lei ha bevuto, però non è giusto che si prenda tutte le colpe". Epperò questa è la legge.

Bene, stamattina avevo ancora appuntamento con il poliziotto, il quale mi ha portato l'esito definitivo del mio esame del sangue: percentuale di alcol 0.98 per mille. Anche l'esame del sangue ha dato esito positivo.

Dopo tutta questa avventura ecco quello che mi aspetta: per due/tre settimane la patente la vedo con il binocolo. Dopo questo periodo arriverà la sentenza da parte del procuratore pubblico. E ci sono due possibilità:

1. visto che non ho precedenti, probabilmente mi ridanno la patente, solo che me la ridanno su condizionale e per un tot di anni (che stabiliranno loro), non devo più farmi ribeccare ebbra alla guida. Perché se mi ribeccano vado direttamente in gattabuia.

2. c'è la possibilità che per tre mesi non guidi più.

Ma non è finita.

Dopo un errore del genere, c'è una multa salata da pagare, ma visto che io sono ancora studente, e ho un lavoro part time, finirò sicuramente a fare, sempre su decisione del procuratore, un lavoro socialmente utile. E vi confesso che questa cosa non mi dispiace per nulla, anzi.

Ragazzi, mi raccomando, portatemi le arance in gattabuia.

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giovedì, maggio 01, 2008

Danzando sotto la pioggia



Ormai la pioggia sembrerebbe non placare, due giorni di bello e poi ancora pioggia.
Visto che il tempo non ci aiuta a farci vedere un po' di colori, ho deciso di rendere colorate io queste giornate, acquistandomi un bel paio di stivali di gomma, stile questi, esattamente come quelli che ognuno di noi indossava quando era bambino. Ricordate?
L'unico problema è che non so dove trovarli, perché qui da noi sono introvabili, spero quindi che qualcuno di voi mi possa indicare un negozio nella vicina penisola.