blabla-sonia: Il mio nome è "Emile"

giovedì, ottobre 12, 2006

Il mio nome è "Emile"

Se oggi potessi scegliere il mio nome, mi vorrei chiamare Emile.
Se potessi scegliere un “genitore”, vorrei un precettore di nome Jean-Jacques.

Sì, sarei voluta crescere come “L’Emile” interpretato da Rousseau. Avrei desiderato crescere in un contesto di “stato di natura” assoluta: in una campagna attorniata da un bosco, senza compagni, senza in giro nessuno, senza né leggere e né scrivere per i primi 12 anni di vita, un solo libro: Robinson Crusoe. Avrei desiderato imparare a crescere solo dai miei errori e essere supportata solo in una situazione di pericolo dal mio precettore. Avrei voluto crescere solo IO insieme al mio fantomatico Precettore.

Chi non si è mai sentito un po’ "selvaggio" da piccolo?

Io sì, io ero una "selvaggia". Ma a frenare alcuni miei comportamenti e azioni è stata la famiglia , i parenti, le istituzioni (la scuola), la società (le persone in generale), i compagni di scuola. Troppa gente avevo in giro. Essi non provocavano in me degli insegnamenti, ma s’ imponevano al mio volere naturale. Invece di appoggiarmi, mi mandavano in confusione bloccandomi! Mi sgridavano, mi giudicavano: “Non devi far così, non devi far coli! Tu sei così, tu sei coli! La Sonia è su, la Sonia è giù!” e a volte mi sono presa anche delle sberle ingiustamente. Eccheppalle!
Voi pensate che un bambino queste cose non se le porta dietro per tutta la vita? Io vi dico di sì!

Per cosa poi? Per cose banalissime e stupide:
- non mi pettinavo mai perché odiavo il pettine: "streghetta!"
- non mi piaceva vestirmi da femmina. Non mettevo mai una gonna, solo i pantaloni:"maschiaccio!"
- odiavo le bambole e le Barbie. Qualsiasi bambola che mi veniva regalata, pitturavo loro la faccia con i pennarelli e le tagliavo a tutte i capelli. L’unica bambola che ho trattato bene era la Camilla, quella che aveva il passaporto. Credo che a lei mi ci ero affezionata perché me la sono comprata io da sola a causa di una vincita.
- preferivo stare in compagnia dei maschietti ( anche se mi veniva impedito) piuttosto che con le femminucce. Non le tolleravo tutte, solo una: "È Associale!"
- adoravo invece le macchinine, i giochi in scatola, il “Grillo parlante”, i giochi che mi stimolavano la memoria.
- mi piaceva camminare sotto la pioggia con i miei stivaletti gialli e la mantellina, e anche se avevo l’ombrello lo chiudevo perché adoravo inzupparmi completamente: "è pazza!"
- adoravo rotolarmi giù per i prati, fino a sporcarmi la pelle e i vestiti di color verde.
- ero una spericolata ad andare in bicicletta, soprattutto “senza mani”, tanto è vero che una volta per andare “senza mani mani” (con entrambe le mani nella maglietta) da una discesa , ho finito la mia corsa picchiando il muso sul gradone di un marciapiede: "ne combina sempre una!"
- se in classe, alle elementari, mi rompevo di star seduta andavo a farmi un giro per l’aula (pur essendo fusa, non ho mai bocciato una classe): le pigliavo però dalla maestra.
- parlavo da sola, perché mi piaceva conversare con me stessa: "è normale?"
- mi piaceva giocare anche da sola.
- rispondevo a tono a tutti, mi difendevo e difendevo sempre chi ritenevo giusto difendere: "l'avvocato del diavolo" oppure "pettegola".

Voi pensate che questo insieme di cose, per la mia famiglia, per i miei parenti, per la mia maestra, per i miei compagni, per la società, erano cose che andavano bene?

Io ero la disperazione di tutti! In pochi credevano veramente in me.
Questo mio modo di essere così “selvaggia”, urtava. Sapevo essere spontanea e non seguivo quello che facevano gli altri. Molti questa cosa non la vedevano bene.

Infatti, pur soffrendo un casino a causa di tutti questi giudizi e preconcetti, sono sempre riuscita a fare di testa mia, raggirando l’ostacolo e riuscendo anche a auto-educarmi silenziosamente. Sono cresciuta per lo più da sola: un bambino, se vuole è capace di fare anche questo.

Oggi sono felice di essere quella che sono diventata. Malgrado tutto, non ho dato ascolto a tutta questa “gentaglia” ( che adesso mi rispetta ) . Anche se c’è voluto del tempo per digerire ed elaborare certe cose, alcuni segni rimangono.

Questo post, non è né per far piangere qualcuno né tanto meno per farmi compatire, è solo un racconto e tale deve rimanere.
Vuol essere solo un semplice invito, un’ esortazione a tutti i genitori o a chi lo diventerà di non bloccare mai un bambino nelle sue azioni, ma fatelo sbagliare proteggendolo a distanza, educandolo indirettamente, accompagnandolo ma senza intromettervi troppo. E se ha voglia di rotolarsi in mezzo a un prato e ha voglia di fare cose strane (ovvio non pericolose) lasciatelo fare. Saprà apprezzare, come avrei apprezzato io.
Crescerà con meno paure, sarà più libero e più forte, per affrontare questa difficile società. Loro sono il futuro, non opprimiamoli, aiutiamoli ma non viziamoli.

Chi di voi ancora oggi, non si porta dietro un segno (anche piccolissimo) dall’infanzia difficile da mandar via?
Riflettiamo sulla nostra esperienza, ritorniamo a essere per un attimo bambini, solo così possiamo comprendere, perché il ricordo è nel nostro DNA.

20 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Beh... io per molti versi sono selvaggio ancora oggi....
e non me ne lamento.

9:59 AM, ottobre 12, 2006  
Anonymous Anonimo said...

Wow, ma che bella bambina! :)

Un saluto cara Sonia!

10:46 AM, ottobre 12, 2006  
Blogger Clopin said...

Giusto! Non c'è nulla di male ad essere un pò bambini (anche se le donne che ho avuto nella mia vita, me l'hanno sempre rimproverato).

Sono sicuro che sarai una mamma meravigliosa.

Ti bacio, Sonia
Clopin

11:27 AM, ottobre 12, 2006  
Anonymous Anonimo said...

Lo stiamo facendo a scuola Rosseau! Le rivoluzioni, il romanticismo...

12:52 PM, ottobre 12, 2006  
Blogger sonia said...

Ciao a tutti...riesco finalmente a collegarmi da un pc della sede.
Il discorso che a me premeva affrontare, non è tanto quello dell'essere bambini o meno anche a trent'anni, quaranta, anche io ho fortunatamente un animo ancora selvaggio.Ma con questo post (forse l'introduzione non è stata specifica, altrimenti per farvi capire certe cose, avrei dovuto scrivere un trattato) vorrei innoltrarmi un po' oltre, ossia discutere insieme su quale potrebbe essere anche per voi, un' ideologia di educazione da dare, da affrontare per i bambini di oggi. Io ho preso il caso di Rousseau,proprio perché per me oggi sarebbe un ideale di educazione che sepur sono passati piìu di trecento anni, in parte potrebbe essere ancora attuata.

Chiedo a voi, quale secondo voi andrebbe bene.
E importate parlarne, valutare...ho bisogno di capire anche attraverso voi, cosa cambiereste, quali potrebbero essere secondo voi nuovi strumenti, cosa terreste cosa abolireste...insomma una cosa piìu diretta!

Buona giornata, a piìu tardi.

1:21 PM, ottobre 12, 2006  
Blogger sonia said...

Morgan: ho appena finito due ore di teologia proprio adesso!:o) comunque questo libro me lo segno...grazie mille!

1:31 PM, ottobre 12, 2006  
Blogger Alberto said...

Molto introspettivo questo topic, non vorrei entrare in questa cristalleria con la mia solita grazia da elefante...

Mi metto in gioco, però.
Sì, anche io ho ricordi d'infanzia che condizionano il mio presente e i miei rapporti con altre persone: se sono single e non ho paura di rimanere solo, forse è perché ho dovuto capire troppo presto che è meglio stare soli che essere male accompagnati; ma il passato non va rivissuto!

Esci dal guscio, Sonia, non ci sono alternative. E se davvero vuoi che un bambino ascolti quello che hai scritto, fallo e insegnagli; perché nessun altro genitore prenderà i (buoni) consigli del tuo blog per linea guida dei loro figli...
...neppure se tu fossi davvero il precettore che vorresti essere (Roussau).

Un abbraccio, buona giornata! :-)

4:31 PM, ottobre 12, 2006  
Blogger sonia said...

Ciao Alby, hai perfettamnte ragione!
Non si può cambiare qualcosa qui, confermo! Ciò che dev'essere fatto va fatto dal vivo, sul posto. Sarà così!

Un abbraccione grande grande! :o)

5:30 PM, ottobre 12, 2006  
Blogger Viola said...

Vorrei dei figli...e vorrei poter andare a vivere in campagna.Io ci sono cresciuta in un posto selvaggio...immersa in campagna,con i conigli,i cavalli,le galline,i polli...il pane fatto in casa nel forno a legna da mia nonna,l'orto con le carote e i pomodori...e ringrazio i miei genitori per questo

10:31 AM, ottobre 13, 2006  
Blogger sonia said...

Viola ma dici sul serio? Ma che bello!
Ancheio desiderò la stessa cosa un giorno per i miei figli!

Ora capisco perché sei così bella piena di freschezza e di goia. Un abbraccione.

11:23 AM, ottobre 13, 2006  
Blogger Pier said...

Io non me ne intendo di metodi educativi però il post è interessante e vorrei dire la mia...
Penso che quello che si è dentro non si possa cambiare, nemmeno a seguito di forti imposizioni, anche se queste inevitabilmente fanno scattare meccanismi di ribellione.
I genitori a volte sono così apprensivi (soprattutto col primogenito o peggio ancora col figlio unico) che temono sempre che i loro cuccioli prendano una strada sbagliata, si sa che i bambini non hanno freni e se da una parte devono commettere certi errori per capire come funziona il giocattolo del mondo, è anche vero che certi errori non li dovrebbero commettere o al massimo commettere più tardi. Insomma credo che il genitore deve essere un piccolo (ma solo un piccolo, però) rompiballe, pur rispettando l'istinto del figlio.
Diverso è il discorso delle maestre, io non ho un buon ricordo della mia perchè già a noi ciampolini di 7-8 anni riusciva a far capire che c'era qualcuno migliore di altri al quale si poteva perdonare quasi tutto mentre c'era chi invece veniva bastonato al primo errore.

Questi sono i pensieri di Pier, figlio unico che non ha ricevuto un'educazione rigida e il cui rapporto coi suoi è sempre stato buono... Mancino corretto, che amava sguazzare nella pioggia (non avrebbe scelto questo nick se no) e nei torrentini di montagna, nonchè vittima di note e pensierini perchè invece di ascoltare la maestra preferiva guardare la gru fuori che dava un maggiore senso di libertà...

11:41 AM, ottobre 13, 2006  
Blogger sonia said...

Pier, sono felice che anche tu abbia espresso la tua idea in merto a questa cosa per me così importante. Soprattutto mi fa piacere che tu ti sia preso del tempo per leggere e rispondere con tutta la calma più possibile e immaginabile.

Pier, nemmeno io ora conosco i metodi educativi che forse un domani adotterò, ma mi piace sin da ora cominciarne a parlare, a discuterne, perché per il momento li stò apprendendo solo su carta.
In questo momento,affrontando le diverse materie, ad ogni ora della giornata faccio un'introspezione mia personale, perché prima di andare a operare in qualsiasi campo,desidero prima conoscere me stessa, soprattutto la Sonia da piccolina.

Io è vero, faccio la lamentona dei miei genitori, ma in fondo ance loro mi hanno sempre protetta, forse anche troppo a volte...ma una volta che ho cominciato ad andare a scuola, è li che è cominciato a cambiare tutto! Il sistema, si è insidiato anche tra le pareti domestiche a causa di una maestra stronza!Una maestra ha il potere di metterti contro anche gli altri copagni. Ne ho visti di casi.

L'età compresa fra i 5 e gli 8 anni, sono molto importanti per un bambino, soprattutto con l'approccio scolastico. Se a un bambino viene assegnato un insegnante stronzo, questo si porterà il problema dietro per tutta la vita. Se un insegnante fa questo, viene praticata della violenza psicologica.

La vita scolstica incide tantissimo!

Eravamo un po' uguali quindi;o) Si sguazzava nell'acqua;o)

Pier, grazie per il tuo contributo e la tua testimonianza. Un abbraccio!

12:10 PM, ottobre 13, 2006  
Anonymous Anonimo said...

bella la foto!

Io sono convinta che un minimo di regole, servono a far capire al bambino che alcune cose nn sono da fare!
baci Mary

1:16 PM, ottobre 13, 2006  
Blogger sonia said...

Mary. grazie per il complimento...in effetti da piccolina ero proprio caruccia ;o)

Mary, grazie anche a te per essere intervenuta.
Sî un bambino ha bisogno di piccole regole, ma che vadano applicate con tanto amore e che siano regole veramente semplici. Un bambino rimane sempre un bambino,e le regole gliele insegnerà la società. Se date troppe e malamente all'interno della famiglia, rischia di deviare. Non dico che bisogna viziarli, questo no,dargli e fargli sentire solo tanto amore.
Di casi di bambini maltrattati o che vivono grossi disagi ce ne sono tantissimi, nn immaginiamo nemmeno quanti.

Ciao Mary, buon week :o)

1:51 PM, ottobre 13, 2006  
Anonymous Anonimo said...

ma dai.... sei una bella donna!!!

buon w-e anche a te!!!!!
ho finito di dipingere le stanze + importanti!!!! Domenica pulizia xchè lunedì arrivano i mobili!!!!!

2:11 PM, ottobre 13, 2006  
Blogger sonia said...

Mary...mi raccomando, le foto da far vedere! ;o)

Abbraccio

2:14 PM, ottobre 13, 2006  
Anonymous Anonimo said...

foto ... quali ... si certo nn temere!!
tieniti pronta ... a parte il bagno tutto il resto è bello colorato!! ;-)

2:40 PM, ottobre 13, 2006  
Blogger Pier said...

Sai una cosa? Confrontando gli occhi della tua foto da bambina con quelli dell'header del tuo blog sembra non sia cambiato niente, è lo stesso sguardo con due occhi spalancati sul mondo come carte assorbenti, sempre con un pò di paura in background...
Avere lo stesso sguardo di quando si era bambini è naturalmente un complimento perchè significa avere ancora la capacità di stupirsi!
Un abbraccio e Buon we anche a te!

3:13 PM, ottobre 13, 2006  
Blogger astralla said...

Con quegli occhioni eri già bellissima!
Come ti capisco Sonia, tutti dietro a dirti cosa fare e a sottolineare i tuoi comportamenti! Come sempre trovo somiglianze...! E pensa un pò...la Camilla ce l'ho ancora sul comò! :D

8:53 PM, ottobre 13, 2006  
Blogger sonia said...

@Mary: le foto della casa inite...:O)

@Pier: Che belle parole che mi hai lasciato, molto toccanti e incredibilmente vere. Grazie di cuore veramente!:o)
Apprezzo che tu abbia fatto questi due paragoni. La tua profondità di osservazione mi ha seriamente colpita!
Ancora grazie! :O)

@Astralla: ho sempre intuito che ci fosse una somiglianza caratteriale

Sei spontanea e sincera...lo sento!
Ma dai...anche tu avevi la Camilla?! Cavoli, io non la trovo più invece :O(

3:05 PM, ottobre 14, 2006  

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